Il 2 ottobre la camera ha votato la fiducia per l’approvazione dello scudo fiscale, una legge, come afferma l’opposizione, che mira a favorire il rientro dei capitali in Italia ma che potrebbe rivelarsi un boomerang. Chi saranno i beneficiari? Agevolerà l’emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero da soggetti residenti in Italia ma potrebbe tornare utile anche alla criminalità organizzata, se decidesse di far rientrare i propri capitali provenienti dal malaffare e dal riciclaggio. Una legge porcata, come l’ha definita il Presidente di IDV Antonio di Pietro, rincarando la dose nei confronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha deciso di firmarla.
Lo scudo fiscale prevede un sanzione del 5% alle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 settembre 2009 e fino al 15 aprile 2010: questi i due aspetti principali dell’emendamento sullo scudo fiscale.